Messina : Intervista al Direttore dell’ ufficio provinciale del Lavoro Gaetano Sciacca ” Priorità all’ occupazione”

“L’attività ispettiva non è solo sanzionatoria, se fosse solo così sarebbe un fallimento, un errore. Siamo una città in crisi, dobbiamo trovare le soluzioni ai problemi ed è quello che ho provato a fare nel mio ruolo”. Gaetano Sciacca dirige l’ufficio provinciale del lavoro con lo stesso spirito che lo ha animato negli altri suoi incarichi, come quello alla guida del Genio Civile: intervenire per cambiare e non semplicemente “punire” chi non ha rispettato le regole.

“Trovare le soluzioni è stato importante ad esempio per i dipendenti della Fiera. Non avevano neanche un luogo fisico dove firmare ogni mattina. Ebbene, venivano da noi. Mi son battuto presso la Regione affinchè venisse attivato un tavolo tecnico che rispettasse il diritto al lavoro. Considero quella della Fiera una vicenda simbolo per Messina. Se ti impegni le soluzioni le trovi. Così come è stato con i lavoratori di Ato 1, Ato 2 Ato 3 e Ato 4, che non prendevano stipendi, erano in società in liquidazione. Ho bloccato le procedure d’urgenza scellerate che avrebbero creato altra precarizzazione. Sono stato attaccato dalla Cgil e mi spiace, ma adesso stiamo raccontando storie di persone che hanno ricominciato a lavorare”.

I nove ex Fiera ad esempio dopo 5 anni nei quali la Regione sembrava averli considerati lavoratori di serie B, da ieri lavorano di nuovo. Otto sono andati al Genio civile ed uno all’Ersu (dove peraltro ritroverà Fabio D’Amore, che fu il commissario che quando la Fiera chiuse battenti, si battè per salvare sia l’Ente che quello che la cittadella fieristica rappresenta per Messina). Ma nel fare un piccolo bilancio di quanto fatto all’ispettorato del lavoro Gaetano Sciacca guarda più alle risposte date che non alle “multe” delle attività ispettive. Là dove c’è crisi il problema occupazionale è la madre di tutte le battaglie.

“Spesso veniamo sollecitati ad intervenire nei luoghi di lavoro. Faccio l’esempio dell’ospedale Sirina nelle scorse settimane. I medici ed il personale aveva iniziato ad avvertire mal di testa ed altri disturbi. Siamo intervenuti con i nostri ispettori ed abbiamo scoperto che c’era un tunnel nel quale si era verificata una fuga di gas. Le esalazioni si erano infiltrate nel contro soffitto ed attraverso quello avevano raggiunto i locali al piano superiore, causando i problemi al personale. Questa è prevenzione, trovare soluzioni. Se non l’avessimo scoperto sarebbe potuta essere una tragedia, come alla Sansovino”.

Numerosi ma mai quanto necessari i controlli nelle scuole. In questi casi c’è una lunga serie di normative da rispettare non solo in materia antisismica e troppo spesso è impossibile agire anche per via di proroghe continue all’applicazione delle leggi oppure a piccoli stratagemmi adottati dagli istituti per “evitare” i controlli.

“Prendiamo il CPI, certificato di prevenzione incendi. Da un lato ogni anno scatta una proroga per l’obbligo di dotazione, dall’altro il certificato devono averlo le scuole con 100 alunni. Lei lo sa quante scuole, stranamente, si fermano a 99 alunni? Noi non guardiamo solo le carte, le documentazioni o certificazioni. L’agibilità è un fatto complesso e articolato. Gli impianti sono a norma in caso di incendio? Nel caso della Pascoli ad esempio il problema è stato l’impianto elettrico che non ha funzionato come doveva. I nostri sopralluoghi sono importanti non perché siamo cattivi e vogliamo multare ma perché la prevenzione è sicurezza e soprattutto salva la vita”.

Fonte :
Rosaria Brancato
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