Sicilia : Ecco in sintesi tutte le norme approvate dalla Manovra Finanziaria

Ecco in sintesi tutte le norme approvate dalla Manovra Finanziaria

Taglio tasse
L’assessore Alessandro Baccei e il presidente della commissione Bilancio Vincenzo Vinciullo, a manovra approvata, confermano che nelle pieghe del testo è stato mantenuto il taglio delle tasse: “Da gennaio prevediamo l’eliminazione dell’Irap regionale per le imprese e la riduzione dell’Irpef regionale dallo 0,50 allo 0,27 – dice Baccei – lo avevamo detto e abbiamo mantenuto le promesse. Dal 2018 la Sicilia sarà una delle regioni con le tasse più basse d’Italia”. Soddisfatto anche Vinciullo: “Siamo riusciti a trovare altre risorse per i disabili e quindi alla fine possiamo ridurre le tasse regionali”.

La legge salva Pip
I 5 stelle l’hanno definita “una porcata votata in fretta e furia”. Ma tant’è, approvata nella notte una norma che reintegra circa 200 ex Pip espulsi perché con condanne definitive  per reati contro la pubblica amministrazione, il patrimonio o le persone. “Ma non riguarda i condannati per mafia che rimangono fuori dal bacino”, dicono Marco Falcone di Forza Italia e Salvatore Lentini.

Gli psicologi nelle carceri
Su propsta del dem Pino Apprendi passa un emendamento che stabilizza una decina di psicologi che lavorano nelle carceri dell’Isola

I sindaci decaduti
Via libera alla norma che salva i sindaci di Comuni senza bilancio: nella scorsa Finanziaria una norma contestata ne prevedeva la decadenza, ma i Tar hanno datto ragione ai primi cittadini che hanno fatto ricorso e adesso l’Ars riscrive la legge salvando chi era decaduto: “La revoca della norma che aveva già portato ad alcuni provvedimenti di decadenza dei Sindaci nei comuni che non avevano approvato i bilanci, e’ un segnale di lungimiranza da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana. Per altro permettera’ di fermare i contenziosi gia’ avviati e che rischiavano di creare un vero e proprio cortocircuito istituzionale. Non possiamo che sottolineare il positivo ruolo di garanzia dei corretti rapporti fra istituzioni svolto dal Presidente Ardizzone, che si e’ adoperato perche’ si giungesse ad un provvedimento di civilta’ giuridica”, ha dichiarato il sindaco di Palermo e presidente di AnciSicilia, Leoluca Orlando.

Contributi agli enti
Passa anche il cosidetto allegato 1, che contiene il finanziamento di una miriade di enti. Confermati gli stanziamenti per tutti rispetto allo scorso anno, a parte qualche piccola eccezioni: diminuisce di 5 milioni il fondo per l’Irsap e  cresce di 200 mila euro il contributo per l’Istituto dei ciechi Florio e Salomone, ad esempio. Mentre altri 20 mila euro andranno come contributo per per gli emigrati di rientro (proposto da Bernadette Grasso), 100 mila euro per malattie rare come l’Arnold Chiari (proposto dal deputato Salvatore Lentini) e 100 mila per il garante dell’infanzia.

Fondi per sviluppo urbano
Finanziate con 115 milioni di euro una serie di progetti del vecchio pac per  impiantistica sportiva: la proposta è arrivata dal capogruppo di Forza Italia Marco Falcone e dal deputato Santi Formica.

Ticket senza lavoro
Approvata l’esenzione del ticket sanitario per i senza lavoro iscritti ai Centri per l’impiego e con un reddito familiare inferiore agli 11 mila euro lordi all’anno. “Una norma alla quale noi tenevamo molto”; dice il vicecapogruppo del Pd Giovanni Panepinto.

I fondi per i disabili
Approvato il fondo unico per la disabilità che prevede: 36 milioni di fondi regionali, 68 milioni di fondi statali, 20 milioni per trasporto dei disabili, altri 34 milioni che i Comuni dovranno utilizzare per intervento sulla disabilità e, ancora, circa 80 milioni che deriveranno in parte da risparmi appalti sulla sanità e da altri fondi del bilancio prelevabili grazie ai fondi che saranno trasferiti dall’Irfis: “Il totale dell’operazione fa 240 milioni di euro , ed è importante che l’impianto previsto dal governo rimanga – dice il governatore Rosario Crocetta – e quindi i fondi andranno direttamente alle famiglie, nonostante il pressing delle cooperative. Pubblicheremo un decreto dettagliato che stabilirà i criteri per la rendicontazione. Ma intanto i primi 36 milioni di fondi regionali, che avevamo già impegnato, a breve saranno erogati tramite le Asp ai disabili gravissimi. Ma grazie alla manovra approvata rivedremo il sistema complessivamente ma le risorse ci sono. Adesso posso dire che ho mantenuto le promesse”.

Il salvataggio dei dipentendi Aras
Passa una norma che prova a salvare i 115 dipendenti dell’Associaizone regionale allevatori fallita. La norma, sulla quale ha espresso molti dubbi l’assessore Antonello Cracolici, prevede la creazione di un albo al quale l’Istituto zootecnico dovrà fare assunzioni per fare le stesse operazione di certificazione sulle carni che faceva l’Aras.

La stabilizzazione degli Asu
Via libera a una norma che apre alla stabilizzazione di 6 mila Asu, lavoratori nei Comuni che ricevono un sussidio pari a circa 700 euro al mese. Questo personale, impiegato in Comuni, parrocchie, onlus e che in alcuni casi ha ricevuto il sussidio pure a casa, adesso avrà un contratto  da Lsu e potra essere stabilizzato se i Comuni o gli enti che li utilizzano possono assumerli. Prevista inoltre la possibilità per gli Asu di essere trasferiti in uffici della Regione ed enti controllati mantenendo sempre l’assegno da 700 euro al mese a carico del bilancio di Palazzo d’Orleans. Salvi anche i precari del Comune di Milo.

Gli ex sportellisti
Approvata poi una norma che stanzia 6 milioni di euro per consentire di assumere nei Centri per l’impiego a tempo determinato alcuni dei 1.800 ex sportellisti da anni senza lavoro.

Il trasporto pubblico locale
Arriva una norma molto attesa dalla lobby delle aziende locali di trasporto, che ricevono oltre 200 milioni di euro dalla Regione ogni anno per tratte avute senza gara: per altri due anni potranno stare tranquilli, le gare non si faranno. Si tratta di una lobby molto potente guidata dall’Anav e che vede anche la famiglia Cuffaro tra le aziende.

Appalti pubblici
Previsto l’obbligo di pubblicare sui giornali, con regolare certificazione delle copie vendute in edicola, le gare di appalto publiche, ma anche quelle dei subappalti.

L’operazione immobiliare
Con questa operazione la Regione riacquista i palazzi ceduti dieci anni fa al Fondo Fiprs ex Pirelli Re, partecipato in passato da società con sedi in paradisi fiscali, e adesso partecipato anche da Unicredit e Intesa San Paolo. Con 60 milioni di euro del Fondo pensioni, la Regione riacquista questi beni, ma il Fondo pensioni si accollerà anche il mutuo da 104 milioni di euro che il Fiprs, cioè i privati, nel 2007 acceserò per comprare i beni della Regione stessa. Con questa norma, inoltre, la Regione cede alcuni altri immobili per un valore di 118 milioni di euro al Fondo: ma per i prossimi due anni non erogehrà la rata che per legge deve garantire al Fondo pensioni per garantire le pensioni dei regionali, pari a 59 milioni di euro all’anno.  Questa manovra, di, fatto sblocca liquidità dal bilancio pari a 118 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti altri 50 milioni che l’Irfis darà alla Regione e una una tantum di 20 milioni di euro che Palazzo d’Orleans incasserà come socio del fondo Fiprs. Soldi che servono a coprire la spesa di tutta la Finanziaria, disabili compresi.   L’articolo 13 è il cuore della manovra. E’ il fulcro della Finanziaria ha spiegato in aula l’assessore all’Economia Alessandro Baccei: “Se non si approvasse questo articolo mancherebbero i soldi per completare la manovra, verrebbe meno anche la copertura sulla norma che finanzia i disabili, che per noi sono una priorità”. Insomma, senza il via libera, “saremo costretti ad andare in assestamento di bilancio; invito il parlamento ad approvarla, si tratta di un’operazione vantaggiosa sia dal punto di vista economico che per il rendimento, il 4,5% circa, maggiore di quello che hanno adesso i dipendenti del fondo pensioni”. In aula l’opposizione definisce questa norma “una truffa ai danni dei pensionati della Regione”: “E’ uno scandalo, questa proposta è inaccettabile e i beni immobili della Regione ceduti al fondo sono sopravvalutati, un palazzetto ad Assaro che secondo questa norma vale 2 milioni di euro per il Fondo pensioni, in realtà sul mercato ne vale 200 mila euro”, dice il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone. Anche i 5 stelle contestano la proposta del governo: “La Regione sta inoltre ricomprando a peso d’oro gli immobili ceduti ai privati sui quali non è stata mai fatta manutenzione e che valgono molto meno di dieci anni fa”, dice Giancarlo Cancelleri. “La maggioranza ha retto ed ha superato l’empasse che riguardava il cuore della manovra. Grazie all’approvazione dell’articolo 13 che permette alla Regione di riacquistare i propri immobili evitando il pagamento di affitti milionari ogni anno potremo affrontare le altre norme presenti nella finanziaria e provvedere alle esigenze di diverse categorie a cominciare da disabili, sportellisti, precari ASU oltre agli interventi a sostegno dei Comuni e dell’agricoltura”, dice Giovanni Panepinto vicepresidente del gruppo PD all’Ars

Le protesta dei regionali. I Cobas-Codir annunciano battaglia e pubblicano i nomi di tutti i deputati, del Pd, di Alleanza popolare e del Psi, che hanno votato l’operazione immobiliare: “E’ stato compiuto un atto politicamente ignobile che tra qualche anno pagheranno tutti i dipendenti regionali ma anche i cittadini siciliani che per fare fronte alle spese correnti del bilancio 2017, volute dal “rivoluzionario” Rosario Crocetta,  dovranno pagare contributi di solidarietà (i dipendenti) o maggiori tasse regionali (tutti i cittadini) per fare fronte al pagamento delle pensioni.
Il governo regionale – con questa manovra imposta dal proconsole romano Alessandro Baccei – sta minando gravemente la stabilità finanziaria dell’ente previdenziale, imponendo l’immobilizzazione di quasi il 50% dei fondi dell’Ente in beni immobili, per una consistenza di circa 360 milioni di euro, senza i necessari requisiti di redditività e liquidità previsti dal regolamento del Fondo. Si tratta di immobili difficilmente commerciabili sul mercato e che abbisognano, invece, di almeno 50 milioni di euro di interventi di ristrutturazione e adeguamento (interventi che la Regione non ha mai fatto). Ma il Cobas/Codir , maggiore sindacato del pubblico impiego regionale,  darà battaglia in tutte le sedi giudiziarie per arginare questo gravissimo attentato alla stabilità finanziaria del Fondo Pensioni. Intanto, il sindacato chiederà una stringente verifica dei requisiti posseduti dai componenti del Fondo nominati dal governo regionale per verificare che non vi siano casi di incompatibilità che possano condizionare le scelte e l’autonomia dell’Istituto.

Le altre norme approvate

I fondi ai Comuni
Via libera ai fondi per i Comuni. E l’assessore all’Economia Alessandro Baccei rimanda al mittente le accuse di tagli al bilancio. “La Sicilia è la regione italiana che fa i trasferimenti più alti ai Comuni, abbiamo lasciato le risorse stabili dal 2015, per un totale di oltre 800 milioni di euro, negli ultimi anni i trasferimenti regionali ai Comuni non sono mai diminuiti, anzi posso dimostrare, come dice la Corte dei conti, che sono sono aumentati”,  dice Baccei che assicura come “la stessa somma è prevista nella Finanziaria di quest’anno e carte alla mano – l’ultima relazione della Corte di Conti in materia di trasferimenti ai Comuni – dal 2012 al 2015 i trasferimenti hanno registrato un’inversione di tendenza passando da 906,3 milioni a 829,1 milioni. Sono oltre 800 milioni, non 300 quindi”.  Approvate alcune riserve dal fondo dei Comuni. Due milioni e mezzo andranno per gli abbonamenti degli studenti pendolari fuori sede: “È un ottimo risultato – afferma il deputato Giancarlo Cancelleri – finalmente i Comuni hanno la possibilità di dare una risposte a tante famiglie con un fondo ad hoc, che grazie a noi è stato portato a 2,5 milioni di euro”.”Grazie ad un mio emendamento all’articolo 1 della finanziaria, anche i comuni colpiti dalla calamità della ‘cenere lavica’ potranno accedere al fondo unico da un milione e 700 mila euro per interventi straordinari di protezione civile”, dice Concetta Raia, parlamentare regionale del PD a proposito dell’esame della finanziaria in corso all’Ars. “Lo scorso anno molti comuni della Sicilia orientale hanno subito pensanti danni dalla cenere lavica: escluderli dalla possibilità di accedere al fondo – aggiunge Raia – sarebbe stato un grave errore”.

Gli enti in liquidazione e la salvaguardia del personale
Ok alla norma sugli enti in liquidazioni, tra cui Eas, Espi, Ems, Terme di Acireale e Sciacca, oltre che l’Arsea, l’Agenzia della Regione siciliana per le erogazioni in agricoltura. La norma prevede che per gli enti soppressi e in liquidazione, la Regione non rispondera’ delle “passivita’ eccedenti l’attivo della singola liquidazione”. In sostanza, se il patrimonio dell’ente non bastera’ a pagare i debiti, la Regione non interverra’ in aiuto. Il deputato Giorgio Assenza di Forza Italia aveva sollevato dei dubbi, perche’ la norma non garantirebbe il pagamento dei debiti di queste aziende ai creditori. Previsto, infine, il trasferimento del personale di questi enti nella Resais.

Consorzi di bonifica e forestali
Via libera anche alle norme di salvaguardia per i Consorzi di bonfiica e per i forestali: saranno pagate le mensilità arretrate e si apre la porta all’aumento delle giornate lavorativa “se ci saranno le risorse”.

Le proteste
Mercoledì scorso duecento sindaci hanno manifestato a Palazzo dei Normanni contro i tagli ai trasferimenti regionali ai Comuni previsti in Finanziaria e contro la norma che prevede la decadenza delle giunte e del consilgio in caso di mancata approvazione del bilancio. Ad accoglierli il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, il governatore Rosario

Crocetta e i capigruppo. Se da un lato Ardizzone ha invitato i sindaci a non enfatizzare la norma sulla decadenza di sindaco e giunta, certo che “si troverà, attraverso la buona politica, una soluzione condivisa per procedere alla modifica della norma in questione”, dall’altro il presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando, ha precisato che “i sindaci sono sempre più preoccupati per la continua mortificazione del ruolo delle autonomie locali”.

Repubblica Palermo

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