A Lampedusa Vertice dei capi delle polizie del Mediterraneo

I capi delle polizie di Italia, Spagna, Francia, Portogallo, Grecia, Malta, Cipro, Croazia e Slovenia si sono riuniti a Lampedusa per dicutere del rafforzamento della cooperazione internazionale di polizia e di come rendere più efficace e costante il dialogo tra le autorità dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Si tratta del primo vertice del Gruppo Europeo per la Sicurezza nel Mediterraneo (Ermes, European Relationship for Mediterranean Security) che promuove la collaborazione politica tra questi Paesi su temi come i flussi migratori verso le coste europee, il salvataggio in mare, l’identificazione dei migranti, il traffico di esseri umani, gli attacchi terroristici e la criminalità organizzata.

Il tavolo è stato presieduto dal capo della Polizia e direttore del Dipartimento di pubblica sicurezza, Franco Gabrielli. La scelta della sede e’ ricaduta su Lampedusa perche’ l’isola e’ divenuta simbolo negli ultimi anni della questione migratoria. Dopo aver rapidamente toccato i fatti di piazza San Carlo a Torino in occasione della finale di Champions League (“Cosa non ha funzionato lo dira’ l’inchiesta giudiziaria, perche’ le 1.500 persone ferite hanno diritto di sapere se qualcuno ha sbagliato e dove”), per il vertice odierno il prefetto Gabrielli ha chiesto ai suoi omologhi “un metodo improntato alla massima operatività” perchè “l’efficacia della riunione si misurerà sulle cose concrete: siamo un po’ stanchi di fare analisi, che sono importanti, siamo chiamati a dare risposte”, ha affermato il prefetto.

Sul tema dell’immigrazione focus sulla Libia, un caso unico “che complica tutte le situazioni” anche se a preoccupare, prima ancora che l’immigrazione clandestina, è “il traffico di esseri umani, che va contrastato in modo sempre piu’ efficace”.

Sul terrorismo internazionale, i nove capi delle polizie dell’Ermes hanno concordato sulla necessita’ di “rafforzare la partecipazione alle principali iniziative in ambito europeo per monitorare il fenomeno, migliorare lo scambio di informazioni, facilitare la condivisione di notizie tra servizi di intelligence e Forze di polizia”.

Per il contrasto all’immigrazione clandestina e il rimpatrio dei migranti irregolari, prevista la realizzazione di progetti e l’impiego di fondi europei per la formazione professionale delle Forze di polizia dei Paesi terzi del Mediterraneo interessati dai flussi ma anche la fornitura di mezzi e equipaggiamenti per accrescere la loro capacità operativa.

I contatti fra i Paesi saranno rafforzati anche per il contrasto alle organizzazioni criminali transnazionali dedite al traffico di droga e armi.

(ITALPRESS).

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