“No, non restano fuori solo gli Asu, ma 48 mila siciliani che vivono in condizioni di povertà per cause che ho ereditato”, ha detto il presidente della Regione
Nello Musumeci, soddisfatto del risultato raggiunto dall’Aula oggi pomeriggio nonostante dal testo sia saltata la riforma dell’Esa, considerata da lui di “primaria importanza”, ma osteggiata dagli alleati di Forza Itali. Miccichè lo aveva detto chiaro: “L’Esa nel collegato non esiste e non ci rientrerà”. E così è stato. “Abbiamo tardato a portare al voto questa legge – ha ammesso il presidente dell’Ars – perché non avevamo ancora chiuso un accordo con alcuni esponenti delle opposizioni e quindi non avevamo i numeri in Aula”.
“Ora che questo collegato è stato approvato il governo non ha più alibi. Cominci a lavorare, visto che finora lo ha fatto poco o nulla. La Sicilia non può aspettare i suoi comodi in eterno”. Questo il commento della capogruppo del Movimento 5 stelle all’Ars, Valentina Zafarana, dopo l’ok dell’aula al collegato alla Finanziaria che ha tenuto perennemente aperta alla sessione Bilancio bloccando di fatto l’attività parlamentare a dispetto dei bisogni della Sicilia. “Il Pd ha svolta fino in fondo il proprio ruolo di opposizione impedendo l’approvazione di norme dannose e correggendone molte altre. Adesso, visto che ha ritrovato la maggioranza parlamentare, il presidente Musumeci non ha più alibi, inizi a governare e affronti innanzitutto la gravissima emergenza rifiuti che preoccupa i sindaci”, ha detto il presidente del gruppo parlamentare Pd Giuseppe Lupo.
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