Il Ministro Speranza Invia tecnici e i carabinieri del Nas in Sicilia. Lettera dell’ Assessore Razza ” attività ispettiva al fine di accertare l’esatto numero di posti letto di terapia intensiva”. Ansa

Il ministero della Salute, secondo quanto apprende l’ANSA, ha disposto l’invio di personale tecnico e agenti dei carabinieri del Nas in Sicilia, in merito alla situazione della disponibilità di posti letto ospedalieri e di terapia intensiva.
L’assessore alla Salute della Regione Siciliana Ruggero Razza incontrando i giornalisti a Catania, ha detto: “Ho sentito il Ministero questa mattina e ho detto ‘guardate che è il caso, concordemente, nell’ambito del principio della reale collaborazione, che assieme ai Nas si faccia un immediato controllo di tutto quello che è stato caricato sulle nostre piattaforme”.

“Si è creata una polemica surreale. E’ surreale – ha aggiunto – perché non riguarda la veridicità dei dati, non si mette in dubbio che ciò che è stato caricato effettivamente corrisponde a ciò che è disponibile, ma si utilizza un ‘non detto’ per valutare come se ci fosse la volontà di realizzare un dato diverso”.

 

“Facendo seguito alla nostre pregresse interlocuzioni, in considerazione della particolare situazione emergenziale che sta interessando l’intero territorio nazionale, sono a chiederle di volere disporre con la necessaria urgenza un’idonea attività ispettiva, per il tramite del Nucleo antisofisticazioni e sanità dell’Arma dei carabinieri, al fine di accertare l’esatto numero di posti letto di terapia intensiva attualmente attivi nelle strutture ospedaliere della Regione siciliana e la loro rispondenza agli impegni assunti da ciascuna azienda in sede di programmazione”. E’ la lettera protocollata oggi, che l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha trasmesso al ministro della Sanità, Roberto Speranza, con la quale è stato chiesto in via ufficiale l’invio in Sicilia degli ispettori per la verifica dei dati sui posti letto.

Razza ha inviato la lettera dopo avere avuto con il ministro un colloquio telefonico. (ANSA).

“Oggi su Cross dev’essere calato tutto il primo step al 15 novembre. Non sento ca.., perché oggi faranno le valutazioni e in funzione dei posti letto di terapia intensiva decideranno in quale fascia la Sicilia risiede”.

Lo dice in un vocale del 4 novembre scorso nella chat di Whatsapp con i capi delle Asp siciliane e i manager ospedalieri il dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica della Regione siciliana , Mario La Rocca. Il superburocrate si riferisce ai dati sul contrasto al contagio da Covid 19 che secondo lui, potrebbero incidere sulla scelta ministeriale dell’inserimento della Sicilia in una delle tre zone covid. Il contenuto delle chat è stato pubblicato oggi dal quotidiano la Sicilia e l’audio è pubblicato sul sito web del giornale Lasicilia.it. La Rocca oggi dopo la pubblicazione delle chat dice: “Tutti i dati caricati sulla piattaforma Gecos della Regione siciliana sono veritieri, tutti i posti disponibili. Una diversa azione costituirebbe reato. Vadano i Nas a controllare ovunque anche oggi. Ma basta sciacallaggi e notizie tra il detto e non detto, che hanno la sola funzione di allarmare inutilmente la pubblica opinione”. Il dirigente, si evince dalle chat pubblicate, spinge sui numeri di letti in terapia intensiva e reparti ordinari da comunicare al governo per evitare che la regione diventi zona rossa dopo che il premier Giuseppe Conte ha firmato il Dpcm per arginare la seconda ondata del Covid.
La Rocca dice, riporta il giornale, “non è accettabile che noi si subisca ulteriori restrizioni perché c’è resistenza da parte di qualcuno ad aprire posti letto di terapia intensiva o ordinari. Sono a casa, da tre settimane col Covid, ed è da tre settimane che vi prego di aprire posti”. “E in effetti, fino a quel momento, i primi di novembre, la Sicilia è davvero in ritardo. Secondo i dati caricati su Gecos, l’altra piattaforma ufficiale di Protezione civile, l’annunciato potenziamento delle rianimazioni prosegue a ritmo di lumaca”, osserva il quotidiano di Catania. Ansa

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