L’Ars ha approvato con 33 voti a favore il mantenimento dell’art.1 delle variazioni di bilancio, facendo cadere tutti gli emendamenti soppressivi che avrebbero affossato il testo.
Lo ha fatto dopo un lungo dibattito d’aula, con diversi esponenti di maggioranza e opposizione preoccupati per il taglio di 10,7 milioni di euro ai Comuni – già in forte crisi finanziaria e sul piede di guerra da settimane con i sindaci che minacciano le dimissioni di massa se lo Stato non interviene – contenuto nel ddl, agganciato all’ultima legge di stabilità regionale, col quale il governo Musumeci si era impegnato con lo Stato ad abrogare norme e voci di spesa della finanziaria che altrimenti sarebbero stati impugnati dal CdM.
Nonostante le rassicurazioni in aula dell’assessore all’Economia, Gaetano Armao, che ha sottolineato la natura tecnica della norma senza la cui approvazione sarebbe saltato il negoziato con Roma su alcune partite e nonostante avesse garantito ai deputati che i fondi sarebbero stati recuperati dai 66 milioni concessi alla Sicilia dal decreto fiscale appena approvato a Roma, in aula molti deputati di entrambi gli schieramenti hanno insistito nell’avere garanzie precise dal governo Musumeci per non arrecare ulteriori danni ai Comuni.