Ragusa : Si è svolta ieri la settima edizione de “La memoria e l’orgoglio”, in ricordo del tragico terremoto del 1693

Nella giornata di ieri si è svolta a Ragusa la settima edizione de “La memoria e l’orgoglio”, un appuntamento diventato annuale per tutta la comunità ragusana, per celebrare il 328esimo anniversario dell’evento catastrofico di maggiori dimensioni, che colpì la Sicilia orientale; e che in seguito venne considerato anno di ripartenza e di rinascita per tutto il territorio.

Quest’anno la settima edizione si è svolta in un modo unico nel suo genere ed è iniziata con il suono delle campane della cattedrale e del duomo, alle ore 15.00, in concomitanza con l’orario del sisma, per poi passare alla diretta sulla pagina Facebook del Comune di Ragusa. A spiegarci meglio la settima edizione de “La memoria e l’orgoglio”, lo storico e scrittore ragusano Stefano Vaccaro.

“A differenza degli anni passati che ha visto eventi ed iniziative in presenza sia dei relatori sia degli interessati, in palazzi importanti per la città di Ragusa, riconosciuti dall’Unesco, location come Palazzo La Rocca, o il portale di San Giorgio a Ragusa Ibla, ovvero luoghi di rappresentanza e testimoni silenziosi del rovinoso evento del 1693; quest’anno ovviamente si è dovuto fare tutto online- ha affermato lo scrittore Stefano Vaccaro. “In questi sette anni, abbiamo indagato sul terremoto, in maniera multidisciplinare, dalla storia dell’arte all’architettura, dall’ideologia al folklore alla religione. Quest’anno abbiamo voluto fare un passo in avanti, ci siamo spinti oltre. Partendo sempre da Ragusa, la nostra città, la nostra terra madre, l’Assessore alla Cultura Clorinda Arezzo ha relazionato sull’antica chiesa di San Giorgio prima della distruzione del 1693. Gli altri contributi hanno coinvolto Comuni differenti rispetto Ragusa: è intervenuto l’assessore alla cultura del Comune di Augusta, Giuseppe Carrabino, che attraverso le sue ricerche d’archivio ha raccontato a noi, pubblico degli iblei, testimonianze del terremoto, per noi assolutamente inedite. Sullo stesso solco, Ivan Nicosia, la guida turistica di Catania ha raccontato quei momenti devastanti del terremoto, vissuti a Catania, attraverso un manoscritto che lui ha trovato di un certo Domenico Guglielmini, il quale ha studiato, trascritto e pubblicato. Allo stesso modo, un giovane studioso di Francofonte, Paolo Dinaro, partendo dalla sua tesi di laurea ha indagato il terremoto del 1693, studiando le carte d’archivio del suo Comune di Francofonte. Il taglio che abbiamo voluto dare quest’anno è stato quello “archivistico” e “documentario”, andare dunque a rintracciare le fonti, su cui poi gli storici hanno fatto il loro lavoro e hanno costruito la storia. Uno degli obiettivi principali dell’edizione di quest’anno è stato andare incontro a fonti, storie, voci, personaggi inediti, poco conosciuti, per raggiungere pagine importanti del grande romanzo storico, ovvero il terremoto del 1693.”

 

Lucia Nativo

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